Verità Bibliche

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Domande frequenti sulla Bibbia



Domande frequenti sulla BibbiaRecentemente ho letto da qualche parte che la Bibbia è in assoluto il libro più venduto. Inoltre è stato tradotto in quasi tutte le lingue del mondo. Dopo così tanto interesse ci si aspetterebbe che non ci siano domande sull’autore della Bibbia, su come è stata scritta, sulla sua utilità e sulla sua giusta interpretazione, ma purtroppo non è così. Il motivo sta nel fatto che, quando si arriva a certe domande, le persone fanno tutto tranne che provare a imparare qualcosa dalle informazioni che la Bibbia stessa fornisce. Il risultato ovvio è la confusione, dalla quale si può uscire solo facendo quello che si farebbe per qualsiasi altro libro, cioè cercare nel libro le informazioni e fidarsi. Lo scopo di questo articolo è proprio quello di cercare queste informazioni in modo da non ignorare più la verità.

1. Chi è l’autore della Bibbia?

Per rispondere a questa domanda molto importante andiamo a leggere 2 Timoteo 3:16:

2 Timoteo 3:16
“Tutta la Scrittura è divinamente ispirata…”

La parola “Scrittura” in questo passo è un altro nome del libro che oggi chiamiamo Bibbia. In altre parole, il libro di cui parliamo si dà il nome di “Scritture”. Il nome “Bibbia” è di origine successiva. Poiché è chiaro che Scritture e Bibbia sono sinonimi, possiamo usare entrambi i termini in modo interscambiabile.

Quindi, quello che il verso precedente ci dice è che tutta la Bibbia è divinamente ispirata. La frase “divinamente ispirata” è, nel testo greco, una sola parola: “theopneustos”. Questa parola è composta da“theos” che significa Dio, e da “pneustos” che significa respirato. Detto ciò, quando la Bibbia dice che è “theopneustos” vuole dire che è “respirata da Dio”, che a sua volta significa che è stata generata dal respiro di Dio e di conseguenza è un prodotto di Dio. Pertanto: l’Autore della Bibbia è Dio che l’ha respirata o l’ha prodotta.

2.Come è stata scritta la Bibbia?

Dopo aver visto che la Bibbia è un libro il cui autore è Dio, la domanda ovvia è questa: come l’ha scritta? Una domanda collegata che molti potrebbero fare è “Come può essere Dio l’autore della Bibbia se quello che leggo è stato scritto da Paolo, Giovanni ecc.?” Ancora una volta possiamo ricevere risposte valide a queste domande solo cercandole nel libro. Quindi 2 Pietro 1:20-21 ci dice:

2 Pietro 1:20-21
“Sapendo prima questo: che nessuna profezia della Scrittura è soggetta a particolare interpretazione. Nessuna profezia infatti è mai proceduta da volontà d’uomo, ma i santi uomini di Dio hanno parlato, perché spinti dallo Spirito Santo.”

Prima di esaminare questo passo dobbiamo essere sicuri che capiamo completamente il significato di “profezia della Scrittura”. Dico questo perché la parola profezia oggi è usata solo per indicare il predire le cose. Tuttavia, questo non è l’unico utilizzo biblico di questa parola. Biblicamente parlando, “profetizzare” significa parlare di cose che vengono direttamente dal livello spirituale1. È irrilevante se quello di cui si parla riguardi il futuro o no.

Avendo chiarito il significato di profezia, possiamo facilmente capire che “profezia delle Scritture” ha questo significato: la Bibbia come la somma delle profezie separate che la compongono. Quindi 2 Pietro ci dice che nessuna parte della Bibbia viene dalla volontà dell’uomo. Questo vuol dire che non fu Paolo per esempio, a decidere un giorno di sedersi e scrivere una lettera agli Efesini. Se fosse accaduta una cosa come questa, Efesini sarebbe stata scritta dalla volontà di un uomo, volontà che la Bibbia preclude. Per sapere come Paolo e gli altri contribuirono alla scrittura della Bibbia non dobbiamo fare altro che continuare a leggere lo stesso passo. La risposta è nell’ultima parte del verso 21, dove ci viene detto che la profezia delle Scritture, cioè la Bibbia, è stata scritta da santi uomini di Dio che hanno parlato, perché spinti dallo Spirito Santo. Chi ha scritto quindi la Bibbia? Santi uomini di Dio. Come l’hanno scritta? Sono stati spinti da Dio Che è lo Spirito Santo. E se vi chiedete come Dio li abbia spinti, troverete la risposta in Galati per il caso di Paolo, e lo stesso è accaduto per gli altri:

Galati 1:11-12
“Ora, fratelli, vi faccio sapere che l’evangelo, che è stato da me annunziato, non è secondo l’uomo, poiché io non l’ho ricevuto né imparato da nessun uomo, ma l’ho RICEVUTO PER UNA RIVELAZIONE…”

Il modo in cui Dio ha spinto questi uomini non è per possessione, perché Dio non possiede mai (I Corinzi 14:32-33). Al contrario, è per rivelazione. In altre parole, Dio ha detto a Paolo cosa scrivere e Paolo si è seduto e ha scritto. Chi ha scritto quindi Galati? Paolo. Galati riporta le idee e la firma di chi? Di Dio. Chi è quindi l’autore? Dio è l’autore. Che cosa erano gli uomini come Paolo e gli altri che hanno contribuito alla scrittura della Bibbia? Erano scrittori che hanno scritto quello che l’autore, Dio, diceva di scrivere. Per questo la Bibbia, nonostante sia stata scritta da molti, ha un solo e unico autore: DIO. È come il direttore e la segretaria. La segretaria scrive quello che le dice il direttore. Chi scrive? La segretaria. Di chi sono le idee? Del direttore. E come un direttore può avere molte segretarie, così Dio ha avuto molti scrittori che hanno scritto quello che Lui voleva.

Per concludere: tutta la Bibbia, o Scritture, è respirata da Dio ed è stata scritta da uomini spinti da Dio, cioè per rivelazione.

3. Qual è l’utilità della Bibbia?

Ancora una volta possiamo avere una risposta valida solo cercando all’interno del libro. Pertanto 2 Timoteo 3:16 ci dice:

2 Timoteo 3:16
“Tutta la Scrittura è divinamente ispirata (cioè è respirata da Dio) e UTILE…”

La prima parte dell’informazione sull’utilità della Bibbia è che la Bibbia è utile. Leggendo ancora vediamo qual è la sua utilità:

2 Timoteo 3:16-17
“Tutta la Scrittura è divinamente ispirata e utile a insegnare, a convincere, a correggere e a istruire nella giustizia, affinché l’uomo di Dio sia completo, pienamente fornito per ogni buona opera.”

3.1. “A insegnare”

La prima cosa per cui è utile la Bibbia è insegnare. Questo è molto importante perché quando si arriva a Dio le persone di solito seguono l’insegnamento della tradizione o l’insegnamento di quello che la società considera “la fonte giusta dell’insegnamento religioso”. Quindi per molte persone l’insegnamento su Dio viene dal sacerdote, dalla famiglia, dalla scuola ecc. Non c’è nessun problema con nessuna di queste fonti SE insegnano quello che insegna la Bibbia. Sfortunatamente, spesso non accade, e in tal caso l’insegnamento che si riceve da queste fonti può essere religioso o sincero, ma SBAGLIATO, perché non conforme all’insegnamento che Dio dà nella Bibbia.

Un esempio della Bibbia usato per insegnare è l’argomento della salvezza. La risposta della Bibbia su questo argomento è molto chiara:

Romani 10:9
“Poiché se confessi con la tua bocca il Signore Gesù, e credi nel tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato.”

E Efesini 2:8-9
“Voi infatti siete stati salvati per grazia, mediante la fede, e ciò non viene da voi, è il dono di Dio, NON per opere, perché nessuno si glori.”

Poteva essere affermato più chiaramente che per essere salvati non c’è bisogno di opere buone, ma c’è bisogno di credere che Gesù è il Signore e che Dio lo ha resuscitato dai morti? Se la scuola, il pastore, la famiglia sostengono qualcos’altro, quali insegnamenti state seguendo? L’insegnamento della Bibbia o l’insegnamento di vari uomini chiunque essi siano? Io preferisco l’insegnamento della Bibbia, poiché solo la Bibbia è utile a insegnare.

3.2. “A convincere”

Oltre a insegnare, la Bibbia è utile anche a convincere e a correggere. Questo significa che la Bibbia è in grado di dirci se stiamo sbagliando e dove stiamo sbagliando. Pertanto, se credevo che la salvezza ci fosse data per le opere, o per la fede insieme ad alcune opere, o per non so cosa, ma non per la fede nel Signore Gesù e nella sua resurrezione dai morti per opera di Dio, allora ho bisogno di convinzione e correzione. Il verso precedente di Romani 10:9 è utile per questo proposito poiché, se non credevo a quello che dice, mi fa capire che sbaglio, dicendomi qual è la cosa giusta. Quindi in uno stesso verso mi insegna, mi convince e corregge. In Efesini 4:31 troviamo un altro esempio:

Efesini 4:31
“Sia rimossa da voi ogni amarezza, ira, cruccio, tumulto e maldicenza con ogni malizia.”

Se sono amareggiato, arrabbiato ecc., la Bibbia mi dice che è sbagliato. E sapete perché è sbagliato? Non perché la società o il sistema morale del mondo lo considerano sbagliato, ma perché DIO nella Sua Parola lo considera sbagliato. Per capire cosa è giusto e cosa è sbagliato non avete bisogno di sapere e seguire il sistema morale del mondo. Quello che dovete sapere e seguire è la Parola di Dio.

3.3. “A correggere”

La terza cosa per cui è utile la Bibbia è la correzione. La correzione è un complemento necessario a ogni rimprovero. Con il rimprovero capiamo dove stiamo sbagliando, mentre con la correzione capiamo qual è la cosa giusta da fare. Nel caso di Efesini 4:31 basta andare avanti di un verso per ricevere, dopo il rimprovero, la correzione. Così Efesini 4:32 ci dice:

Efesini 4:32
“Siate invece benigni e misericordiosi gli uni verso gli altri, perdonandovi a vicenda, come anche Dio vi ha perdonato in Cristo.”

Tutte le cose per cui è utile la Bibbia, cioè a insegnare, a convincere, a correggere la rendono utile a istruire nella giustizia, o, come dice il testo greco, ad addestrare nella giustizia.

3.4. “affinché l’uomo di Dio sia completo, pienamente fornito per ogni buona opera”

Dio ci ha dato la Bibbia, che è utile per tutte queste cose, affinché l’uomo di Dio sia PERFETTO. Questo vuol dire che potete essere perfetti solo seguendo quello che la Bibbia dice.

Il passo ci dice anche che la Bibbia ci è stata data affinché l’uomo di Dio sia “pienamente fornito per ogni buona opera”. Le opere buone a cui ci si riferisce non sono le opere buone che VOI avete “preparato” per Dio. Per Dio le sole opere che sono realmente buone sono le “buone opere che DIO ha precedentemente preparato, perché le compiamo” (Efesini 2:10). Per essere pronti o per essere pienamente forniti per queste opere buone, avete bisogno del libro di Dio: la Bibbia.

4. Qual è la giusta interpretazione della Bibbia?

Dopo aver risposto a tre delle domande basilari sulla Bibbia, possiamo fare un passo in avanti per esaminare un’altra importante domanda che è stata fonte di grande confusione. La domanda si riferisce all’interpretazione della Bibbia. La necessità di una risposta corretta è dimostrata dal fatto che esistono centinaia di confessioni religiose, ognuna delle quali sostiene di seguire la Bibbia, ognuna molto diversa dalle altre. Come abbiamo fatto con le domande precedenti, dobbiamo aprire la Bibbia per vedere cosa ci suggerisce per questa interpretazione.

La responsabilità di ogni cristiano sull’interpretazione della parola di Dio ci viene data da 2 Timoteo 2:15:

2 Timoteo 2:15
“Studiati di presentare te stesso approvato davanti a Dio, operaio che non ha da vergognarsi, che esponga rettamente la parola della verità.”

La parola della verità è la Parola di Dio, cioè la Bibbia. Come ci dice questo verso, noi siamo responsabili davanti a Dio per esporre rettamente la Sua Parola. La parola greca tradotta “esporre rettamente” nella La Nuova Diodati (LND) è la parola “orthotomounta”. Questa parola è composta dal nome “orthos” che significa “perfettamente giusto o retto” e il verbo “tomo” che significa “tagliare”. Quindi “orthotomounta la parola della verità” significa “tagliare perfettamente la parola della verità”. Ora per Dio chiamarci a tagliare perfettamente la Sua Parola significa che non possiamo fare tre o due tagli e che tutti questi siano giusti, perché in questo caso si darebbero numerose interpretazioni diverse della Parola di Dio, e quindi ci sarebbero contraddizioni. Questo è impossibile per la definizione stessa della Bibbia come la Parola dell’Unico Dio perfetto. Per capire cos’è questo taglio perfetto della Parola di Dio, non dobbiamo fare altro che leggere un passo che abbiamo già esaminato in precedenza:

2 Pietro 1:20
“Sapendo prima questo: che nessuna profezia della Scrittura è soggetta a particolare interpretazione. Nessuna profezia infatti è mai proceduta da volontà d’uomo, ma i santi uomini di Dio hanno parlato, perché spinti dallo Spirito Santo.”

Sappiamo già che “profezia della Scrittura” significa tutta la Scrittura, cioè tutta la Bibbia. Secondo questo passo, nessuna profezia della Scrittura è soggetta a particolare interpretazione. Poiché è preclusa qualsiasi particolare interpretazione, l’unica alternativa è che la Bibbia interpreti se stessa ed è quindi auto – interpretata. Questo significa che non ci è concesso prendere la Bibbia e dare la nostra interpretazione. Al contrario, se vogliamo presentare noi stessi approvati davanti a Dio, siamo obbligati a seguire l’interpretazione che la Bibbia dà a se stessa. In altre parole, non siete voi a definire il taglio perfetto della Parola di Dio. È la Bibbia che lo ha definito interpretando se stessa. La vostra responsabilità davanti a Dio è di trovare questo taglio perfettamente giusto.

Pertanto, la risposta alla domanda “qual è la giusta interpretazione della Bibbia” è questa: l’interpretazione che la Bibbia dà a se stessa. Se questa interpretazione concordi o no con le confessioni religiose o con le tradizioni non deve avere importanza per voi. Per voi è importante studiare per presentare voi stessi approvati davanti a Dio, e per far questo dovete cercare l’interpretazione che la Bibbia dà a se stessa.

5. L’importanza dell’accuratezza illustrata da due esempi.

Abbiamo già visto che la Bibbia è la Parola di Dio e che è stata data direttamente da Dio per rivelazione. Questo mostra che ogni alterazione per mezzo di aggiunte, cancellazioni e in generale distorsioni danneggia la Parola di Dio e non la rende più Parola di Dio. La stessa cosa vale per esposizioni sbagliate della Parola: si ha la Parola di Dio nel senso che è stata rettamente esposta. Di seguito presenteremo due esempi che chiariranno l’importanza dell’esposizione corretta e le conseguenze del fallimento dell’esposizione corretta della Parola di Dio.

5.1. Eva e il diavolo.

Il primo esempio viene dai primordi della storia dell’uomo. Dio aveva già creato l’uomo e gli aveva dato il potere su tutte le cose della terra (Genesi 1:28) con una sola restrizione, che vi viene raccontata in Genesi 2:16-17:

Genesi 2:16-17
“E l’Eterno DIO comandò l’uomo dicendo: «Mangia pure liberamente di ogni albero del giardino; ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare, perché nel giorno che tu ne mangerai, per certo morrai»”

Questo è quello che disse Dio, cioè la Parola di Dio. Andiamo ora al capitolo 3.

Genesi 3:1
“Ora il serpente era il più astuto di tutte le fiere dei campi che l’Eterno DIO aveva fatto, e disse alla donna: «Ha DIO veramente detto: "Non mangiate di tutti gli alberi del giardino?»”

In questo verso il serpente, che è un altro nome del diavolo2, tenta la donna. Come possiamo vedere, non rivelò la sua identità reale dell’inizio, ma le fece una domanda: “Ha Dio veramente detto: Non mangiate di tutti gli alberi del giardino?” Sapeva quello che aveva detto Dio? Certamente sì. Tuttavia, prova a insinuare dubbi nella mente della donna. Questa strategia non è cambiata del tutto. Infatti, quante persone nei secoli hanno passato la loro vita tentando di sfidare le persone di Dio su quello che Dio aveva detto, esattamente come fece il diavolo? E ci riusciranno finché le persone di Dio saranno imprecise nella loro conoscenza della Parola di Dio. Per questo è necessario esporre rettamente e conoscere precisamente quello che dice la Parola di Dio. Sfortunatamente la donna non lo fece. Leggiamo la sua risposta nei versi 2 e 3:

Genesi 3:2-3
“E la donna rispose al serpente: «Del frutto degli alberi del giardino ne possiamo mangiare; ma del frutto dell’albero che è in mezzo al giardino DIO ha detto: Non ne mangiate e non lo toccate, altrimenti morirete»”

A un primo sguardo, quello che la donna disse sembra piuttosto corretto. Tuttavia, con un semplice confronto con quello che Dio ha detto, possiamo facilmente dimostrare che non lo era. Infatti, mentre lei ha detto: “Del frutto degli alberi del giardino ne possiamo mangiare”, Dio ha detto: “mangia pure liberamente di ogni albero del giardino”. Evidentemente la donna ha omesso la parola “liberamente”. Ora potreste dire “Oh, non è niente, non ha importanza”. Ma se non ha importanza, allora perché Dio l’ha detto? Ogni cosa che Dio dice ha importanza. Ogni parola della Bibbia è lì perché l’ha voluto Dio ed è quindi una parola di Dio. Tornando ad Eva, la sua omissione era solo l’inizio. Verso 3: “Ma del frutto dell’albero che è in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne mangiate e non lo toccate, altrimenti morirete”. È davvero qualcosa che “Dio ha detto”? No, perché Dio non ha mai detto “non lo toccate”. Inoltre, Egli non ha detto semplicemente “altrimenti (probabilmente, un giorno o l’altro) morirete”, ma ha affermato categoricamente che “nel giorno (proprio in quel giorno) che tu ne mangerai, per certo morrai”. Quindi, poiché Dio è giusto in tutto quello che dice, qualcosa doveva morire quel giorno3. Ma vediamo cosa fece la donna: inizialmente omise una parola, poi aggiunse una frase, e alla fine tolse via l’importanza da ciò che Dio aveva detto. Quindi, quello che la donna disse non fu altro che una distorsione della Parola di Dio. Ora, quando il diavolo vide che la donna non aveva una giusta conoscenza della Parola di Dio, mostrò la sua vera identità: “Allora il serpente disse alla donna: voi non morrete affatto”. Vedete la contraddizione con quello che Dio aveva detto: Dio aveva detto “per certo morrai”, il Diavolo ha detto “voi non morrete affatto”. Non è interessante che solo con la modifica di poche parole, con l’aggiunta della parola “non” si arrivi a una tale contraddizione con la Parola di Dio? Potete pensare che oggi non è così, ma vi sbagliate. Per esempio, per migliaia di anni Dio dice “Voi infatti siete stati salvati per grazia, mediante la fede, e ciò non viene da voi, è il dono di Dio, non per opere, perché nessuno si glori” (Efesini 2:8-9). Ma per milioni di persone è esattamente il contrario: “per opere”. Indovinate chi ha reso inesistente il “non per opere” di Efesini 2:8-9 per quei milioni di persone? Lo stesso che ha aggiunto “non” in Genesi 3. Purtroppo questo non è l’unico esempio di esposizione sbagliata della Parola di Dio. Ce ne sono molti altri abbastanza seri che sarebbero stati evitati se, invece di seguire varie tradizioni, avessimo esposto rettamente la Parola di Dio.

5.2. Gesù e il diavolo.

Dopo l’esempio precedente, piuttosto triste, ora ne esaminiamo uno più piacevole in Matteo 4:1-11:

Matteo 4:1-3
“Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. E, dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Ora il tentatore, accostandosi, gli disse: «Se tu sei il Figlio di Dio, di' che queste pietre diventino pane»”

Prima di dire qualsiasi altra cosa, come pensate che il diavolo abbia parlato a Gesù Cristo ora? Per molti anni, a causa dell’influenza religiosa, tendevo a pensare che gli avesse parlato un essere di pelle scura con due corna. Ma la Bibbia dove descrive il diavolo in questo modo? Da nessuna parte. Secondo la Bibbia, il diavolo è un essere spirituale, un angelo caduto, che non ha sostanza materiale. Dunque, come parlò il diavolo ora? La risposta è ovvia: per rivelazione. E se è riuscito a farlo con Gesù, sicuramente può farlo con noi. Non basta, quindi, che qualcosa provenga dal livello spirituale; deve provenire anche dalla fonte giusta del livello spirituale. Qualcosa che viene da Dio è sempre conforme alla Bibbia ed è una benedizione a breve termine, a medio termine e a lungo termine. Qualcosa che viene dal diavolo prima o poi porterà lacrime, confusione e contraddizione rispetto a quello che la Parola dice. Non c’è bisogno di dire che l’errore sarebbe stato evitato se non avessi letto le mie idee nella Bibbia. Avrei evitato anche le difficoltà che il diavolo mi ha portato sfruttando la mia ignoranza.

Ritornando al nostro esempio, vediamo che lo schema usato dal diavolo è lo stesso dell’esempio precedente. Prova ancora una volta a sfidare quello che Dio ha detto e cioè che Gesù è il Figlio di Dio (Matteo 3:17). Il diavolo sapeva che Gesù era il Figlio di Dio? Certamente lo sapeva. Ma prova a mettere in dubbio la sua vera identità. E Gesù come rispose al diavolo? Lo racconta il verso 4:

Matteo 4:4
“Ma egli, rispondendo, disse: «STA SCRITTO: “L’uomo non vive di solo pane, ma di ogni parola che procede dalla bocca di Dio”»”

Gesù sapeva che per affrontare questa tentazione aveva bisogno della Parola di Dio. Vediamo quanto fu acuto: le sue prime parole furono “sta scritto…” e citò il passo della Bibbia sulla tentazione. In questo modo sconfisse il diavolo ed è in questo modo che anche voi e anche io possiamo sconfiggerlo.

Avendo fallito con la prima tentazione, il diavolo continua con una seconda. Lo schema è lo stesso:

Matteo 4:5-6
“Allora il diavolo lo trasportò nella santa città, lo pose sull’orlo del tempio e gli disse: «Se sei il Figlio di Dio, gettati giù, perché sta scritto: “Egli darà ordine ai suoi angeli riguardo a te; ed essi ti porteranno sulle loro mani, perché non urti col tuo piede in alcuna pietra”»”

Risulta evidente da questo passo che anche il diavolo può usare la Bibbia. Ma la usa in modo disonesto. Il diavolo cita Salmi 91:11-12. Confrontando questo passo con quello citato dal diavolo, è possibile notare che il diavolo omise la frase “in tutte le tue vie”. Inoltre, diede deliberatamente un’interpretazione propria della Parola di Dio, chiedendo a Gesù di gettarsi giù come, disse lui, … era scritto. Questo è un esempio che mostra a quali conclusioni si può arrivare se si espone in modo sbagliato la Parola di Dio. Vediamo ora quale fu la reazione di Gesù Cristo:

Matteo 4:7
“Gesù gli disse: «Sta anche scritto “Non tentare il Signore Dio tuo”».”

Gesù Cristo espose rettamente la Parola di Dio. Non si può prendere quello che la Parola di Dio dice in un determinato punto isolato da quello che dice in altri punti sullo stesso argomento. Pertanto, lasciando che le Scritture stesse interpretassero, Gesù Cristo sconfisse il diavolo per la seconda volta. Ma il diavolo insistette:

Matteo 4:8-9
“Di nuovo il diavolo lo trasportò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Io ti darò tutte queste cose se, prostrandoti a terra, mi adori»”

Qui il diavolo gioca la sua ultima carta. Gli dà tutto e richiede adorazione. Vediamo la reazione di Gesù:

Matteo 4:10
“Allora Gesù gli disse: «Vattene Satana, poiché sta scritto: “Adora il Signore Dio tuo e servi a lui solo”»”

Molte persone, quando sentono la presenza e la pressione del diavolo, dicono “Vattene Satana”. Ma Gesù Cristo non si fermò qui. Aggiunse anche: “STA SCRITTO…” affermando in modo preciso cosa dice la Parola di Dio sull’oggetto di adorazione. Il risultato della tattica di Gesù ci viene raccontato nel verso 11:

Matteo 4:11
“Allora il diavolo lo lasciò”

Pensate che il diavolo lo avrebbe lasciato se Gesù Cristo non lo avesse affrontato in quel modo? Io penso di no. Come dice Giacomo 4:7, l’unico modo per sfuggire al diavolo è resistergli:

Giacomo 4:7
“Resistete al diavolo ed egli fuggirà da voi.”

L’esempio di Gesù Cristo ci dice che per resistere al diavolo dovete conoscere in modo accurato e dovete applicare con coerenza la Parola di Dio. Eva non lo fece e le conseguenze sono ben note. Voi ed io dobbiamo stabilire cosa abbiamo intenzione di fare: esporremo rettamente la Parola di Dio indipendentemente dalle dottrine degli uomini e dalle visioni delle diverse confessioni, oppure seguiremo le tradizioni degli uomini? Per quanto riguarda Dio, non esiste che una sola scelta giusta: “Studiati di presentare te stesso approvato davanti a Dio, operaio che non ha da vergognarsi, che esponga rettamente la parola della verità.”

Anastasio Kioulachoglou

Italiano: Alesia M. (Christian-translation.com)


1. Poiché ci sono due forze nel livello spirituale, la Bibbia fa una distinzione tra la vera profezia che viene da Dio, Padre di Gesù Cristo e la falsa profezia che viene dal nemico di Dio, il diavolo.

2. Si veda Apocalisse 20:1-2.

3. Per sapere cosa morì in quel giorno il lettore può consultare: Corpo, essere, spirito.