Verità Bibliche

Corpo, essere, spirito (PDF) Edizione PDF

Corpo, essere, spirito



Poche parti delle Scritture sono state così fraintese come quelle sulla caduta di Adamo ed Eva. Purtroppo, il fraintendimento di questi passi ha causato anche un’infinità di confusione e fraintendimento su molte altre aree della Bibbia. Infatti, se non è chiaro quello che è successo in Genesi 1-3, non sarà possibile capire quello che Gesù Cristo ha realizzato come Salvatore. Perché avremmo bisogno di un salvatore? Che cosa ha ristabilito Gesù Cristo? Molti di noi sanno che Gesù Cristo ci ha liberati da ciò che ha fatto Adamo. Ma sappiamo esattamente quello che accadde quando Adamo ha fatto quello che ha fatto? Sappiamo anche che oggi, credendo in Gesù Cristo, riceviamo lo Spirito Santo. Ma perché abbiamo bisogno dello Spirito Santo e perché non era disponibile prima del giorno di Pentecoste? Per rispondere a queste e a molte altre domande, è necessario capire chiaramente quello che viene detto nei primi tre capitoli della Genesi. Per questo ritengo che quello che vedremo in questo articolo sia particolarmente significativo, e vi chiedo attenzione.

1. “Nel giorno che tu ne mangerai, per certo morrai”.

Per introdurre il nostro argomento, andiamo al primo libro della Bibbia, la Genesi. Lì, dopo che Dio aveva creato l’uomo, impose una restrizione su di lui e gli fece anche conoscere la punizione, nel caso in cui avesse violato questa restrizione. Leggiamo:

Genesi 2:16-17
“E l’Eterno DIO comandò l’uomo dicendo: «Mangia pure liberamente di ogni albero del giardino; ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare, perché nel giorno che tu ne mangerai, per certo morrai».”

La restrizione che Dio impose su Adamo era di non mangiare dell’albero della conoscenza del bene e del male1. La punizione, nel caso in cui questa restrizione fosse stata violata era questa: “nel giorno (fate attenzione: proprio in quel giorno) che tu ne mangerai, per certo morrai”. Bisogna notare due cose molto significative di questa punizione. La prima è che se Adamo avesse mangiato dall’albero sarebbe morto immediatamente, proprio in quel giorno. La seconda è che questo sarebbe sicuramente accaduto. La frase “PER CERTO morrai” ha esattamente lo scopo di sottolineare il fatto che sarebbe morto al 100%, proprio in quel giorno.

Andiamo ora al capitolo 3 della Genesi per vedere se Adamo ed Eva hanno tenuto fede a ciò che Dio aveva detto loro:

Genesi 3:1-6
“Ora il serpente era il più astuto di tutte le fiere dei campi che l’Eterno DIO aveva fatto, e disse alla donna: «Ha DIO veramente detto: “Non mangiate di tutti gli alberi del giardino?». E la donna rispose al serpente: «Del frutto degli alberi del giardino ne possiamo mangiare; ma del frutto dell'albero che è in mezzo al giardino DIO ha detto: “Non ne mangiate e non lo toccate, altrimenti morirete». Allora il serpente disse alla donna: «voi non morrete affatto; ma DIO sa che nel giorno che ne mangerete, gli occhi vostri si apriranno e sarete come DIO, conoscendo il bene e il male». E la donna vide che l’albero era buono da mangiare, che era piacevole agli occhi e che l’albero era desiderabile per rendere uno intelligente; ed ella prese del suo frutto, ne MANGIÒ e ne diede anche a suo marito che era con lei, ed egli ne MANGIÒ.”

Questo passo descrive come il serpente, che è un altro nome per Satana, ingannò Eva. Abbiamo visto già nella pubblicazione 1 di questa rivista che Satana riuscì a raggiungere i suoi scopi, perché Eva non conosceva la Parola di Dio con esattezza. È la conoscenza esatta della Parola di Dio che dà terribili grattacapi a Satana. Così alla fine Adamo ed Eva mangiarono dell’albero della conoscenza del bene e del male. Avendo fatto ciò, secondo quello che Dio aveva detto, sarebbero dovuti morire in quel momento. Il problema è che Genesi 5:5-6 dice:

Genesi 5:5-6
“Dopo aver generato Seth, Adamo visse ottocento anni e generò figli e figlie. Così tutto il tempo che Adamo visse fu di novecentotrent’anni; poi morì”

Quindi, secondo la Bibbia, Adamo continuò ad aver vita nel suo corpo per moltissimi anni dopo che ebbe mangiato dall’albero della conoscenza del bene e del male. Ma Dio aveva detto che se avesse mangiato da quell’albero sarebbe morto per certo proprio in quel giorno. C’è immediatamente un problema su ciò che alla fine accadde nel giorno in cui Adamo ed Eva mangiarono da quell’albero. Morirono come aveva detto Dio, o non morirono? Chi può darci la soluzione a questo “problema”? Le idee, le teorie, la religione e la tradizione dell’uomo? No! Le risposte possiamo trovarle solo nella Parola di Dio. E se volete che la Parola ci dia queste risposte, dobbiamo lasciare che parli da sé (auto - interpretazione).

Nel nostro caso, poiché Dio non può mentire (Numeri 23:19) Adamo ed Eva morirono realmente nel giorno in cui mangiarono da quell’albero. Effettivamente, fu il Diavolo a dire, quando ingannò Eva, “voi non morrete affatto”. Quindi, se non morirono quel giorno, come Dio aveva detto, allora Satana aveva ragione e Dio aveva torto, ma questo è semplicemente impossibile. Tuttavia, questo è esattamente quello che molti insegnano oggi quando dicono “effettivamente quando Dio ha detto che sarebbero morti per certo voleva dire che il seme della morte era stato piantato”. La Parola di Dio non ha bisogno di queste difese. In realtà non ha bisogno di alcuna difesa perché essa è la verità e la verità sta in piedi da sola. Quello di cui ha bisogno la Parola è di essere espressa giustamente e proclamata con coraggio. Tornando al nostro argomento: POICHÉ DIO HA DETTO CHE SAREBBERO MORTI PER CERTO IN QUEL GIORNO, ALLORA MORIRONO QUEL GIORNO. Ciononostante, poiché continuarono ad aver vita nei loro corpi anche dopo aver mangiato dall’albero della conoscenza del bene e del male, è evidente che devono aver avuto un’altra forma di vita, oltre alla vita dei loro corpi, che persero nel giorno in cui mangiarono e per questa ragione ci fu la morte (assenza di una forma di vita). Per questo, dobbiamo sfogliare le Scritture per vedere come è stato creato l’uomo e quali erano le parti del suo essere. La conoscenza di ciò che componeva la vita del primo uomo ci permetterà anche di vedere cosa fu perso in quel giorno.

2. “Perché tu sei polvere”.

Per iniziare la nostra ricerca sul primo uomo andiamo a leggere Genesi 2:7, in cui è scritto:

“Allora l’Eterno Dio formò l’uomo dalla polvere della terra”

Quale parte dell’uomo Dio formò dalla polvere della terra? Il suo corpo. Ecco perché gli elementi del corpo umano possono essere trovati nella terra. Così una parte del primo essere umano era il corpo. Ma continuiamo:

Genesi 2:7
“Allora l’Eterno Dio formò l’uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito di vita, e l’uomo divenne un essere vivente (essere = nephesh in Ebraico)”

Abbiamo visto che Dio formò il corpo dell’uomo dalla polvere della terra. Ma questo corpo non aveva vita. Era appena formato, senza vita. Poi, la Parola di Dio ci dice che Dio “gli soffiò nelle narici un alito di vita, e l’uomo divenne un essere vivente”. Quindi, che cos’è l’essere? L’essere è ciò che dà vita al corpo. Il fatto che le persone non capiscano le semplici verità della Parola di Dio descritte in questo passo ha causato molta confusione. Qui la Parola di Dio ci dice che l’essere è la parte che dà vita al corpo. Senza l’essere il corpo è morto. Dov’è essere, la vita del corpo, la vita della carne? La Parola di Dio è ancora una volta molto esatta:

Levitico 17:11, 13-14
Poiché la vita (nephesh in Ebraico) della carne è nel sangue. … E se qualcuno dei figli d’Israele o degli stranieri che risiedono fra di voi prende alla caccia un animale o un uccello che si può mangiare, ne spargerà il sangue e lo coprirà di terra; perché (il sangue) è la vita (nephesh) di ogni carne; il suo sangue sostiene la sua vita (nephesh). Perciò ho detto ai figli d’Israele: “Non mangerete il sangue di alcuna carne, poiché la vita (nephesh) di ogni carne è il suo sangue

In Genesi 2:7 abbiamo visto che l’essere (nephesh) è la parte che dà vita al corpo. In Levitico vediamo che “la vita della carne è nel sangue”. Nel passo precedente la parola vita è una traduzione della parola ebraica “nephesh”, tradotta come “essere” in Genesi 2:7, come anche 471 volte delle 753 occorrenze totali. Quindi, che cos’è il nephesh o l’essere? Secondo Genesi 2:7 l’essere è la parte che dà vita al corpo. Dov’è il nephesh, la vita del corpo, l’essere? Secondo Levitico 17:11-14 è nel sangue: “poiché la vita (nephesh, essere) della carne è nel sangue”. Come questa vita dell’essere si tramanda di generazione in generazione? Attraverso il sangue. Ecco perché Atti 17:26 dice:

“or egli ha tratto da UNO SOLO [SANGUE] tutte le stirpi degli uomini, perché abitassero sopra tutta la faccia della terra”

“Uno solo” di questo passo si riferisce al sangue di Adamo che si tramanda di generazione in generazione ed è effettivamente il sangue che tutti noi abbiamo. In realtà l’essere non è qualcosa che ha solo l’uomo. Anche gli animali hanno l’essere che è anche per loro nel sangue. Anche se questo risulta immediatamente chiaro leggendo il passo precedente di Levitico, dove abbiamo detto che la vita della carne è nel sangue, vediamo anche Genesi 1:20-21, 29-30, in cui vengono dette le stesse cose:

Genesi 1:20-21
“Poi DIO disse: «Brulichino le acque di moltitudini di esseri viventi (nephesh, essere), e volino gli uccelli sopra la terra per l’ampio firmamento del cielo». Così DIO creò i grandi animali acquatici e tutti gli esseri viventi (nephesh, essere) che si muovono, di cui brulicano le acque, ciascuno secondo la propria specie, ed ogni volatile secondo la sua specie. E DIO vide che questo era buono.”

Genesi 1:29-30
“E DIO disse: «Ecco io vi do ogni erba che fa seme sulla superficie di tutta la terra e ogni albero che abbia frutti portatori di seme; questo vi servirà di nutrimento. E a ogni animale della terra, a ogni uccello dei cieli e a tutto ciò che si muove sulla terra ed ha in sé un soffio di vita (nephesh in ebraico), io do ogni erba verde per nutrimento». E così fu.”

Alla luce di ciò, non solo l’uomo ma anche gli animali hanno “nephesh” cioè “essere”. Questo non è affatto strano, se capiamo che essere è la parte che dà vita al corpo. Quando si muore non c’è più né vita, né essere. Lo stesso succede agli animali. L’essere, per loro, è la stessa cosa che è per l’uomo, cioè ciò che dà vita al corpo. Nonostante non ci sia nessun problema su quello che nella Bibbia viene definito “essere”, il problema si crea quando ci si avvicina alla Bibbia con il preconcetto che l’essere sia immortale. Se l’essere fosse immortale allora anche l’essere dei vari animali sarebbe immortale, dal momento che hanno “nephesh” come l’uomo. L’essere non è un qualcosa di immortale. Semplicemente dà vita al corpo. Quando non si ha più vita nel corpo, non si ha più l’essere.

Finora abbiamo visto che la Bibbia insegna che Dio formò il corpo dell’uomo dalla polvere della terra, e che Egli diede vita a quel corpo, diede cioè “essere”. Lo stesso accade anche agli animali. Hanno corpo e essere. Ogni uomo al mondo, credente o non credente, ha corpo e essere. Pertanto, è possibile concludere dicendo che, poiché Adamo è morto a 930 anni, quando mangiò dall’albero della conoscenza del bene e del male non perse ovviamente né il corpo né l’essere. Quindi, poiché qualcosa doveva morire per Adamo quel giorno, in origine doveva avere almeno una parte in più che perse, che morì, quando lui mangiò. Continuiamo la ricerca nelle Scritture per vedere che cosa dicono a questo proposito.

3. “Così Dio creò l’uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio”.

Andiamo a leggere Genesi 1:26-27 per continuare la nostra analisi. Qui è scritto:

Genesi 1:26-27
“Poi DIO disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine e a nostra somiglianza, ed abbia dominio sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo, sul bestiame e su tutta la terra, e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». Così DIO creò l’uomo a sua immagine; lo creò a immagine di DIO; li creò maschio e femmina.”

Secondo questo passo, Dio creò l’uomo “a Sua immagine”. Questo è un punto molto importante, un punto chiave, se vogliamo capire non solo quello che accadde il giorno che Adamo ed Eva mangiarono dall’albero della conoscenza del bene e del male, ma per capire anche altri passi della Bibbia in cui sono scritte cose che si riferiscono a questo fatto. Per quanto riguarda il passo precedente, questa è la domanda che deve essere fatta: qual è l’immagine di Dio? Com’è Dio? Giovanni 4:24 ci dice:

“Dio è Spirito”

Dio non è carne ma Spirito. Questa è la Sua immagine. Pertanto, quando la Parola di Dio ci dice che Dio creò l’uomo secondo la Sua immagine, significa che, oltre al corpo e all’essere, l’uomo aveva anche l’immagine di Dio, cioè lo spirito. Per capire meglio l’uso dell’espressione “a sua immagine” in questo passo importante, vediamo un altro punto in cui viene usata.

Genesi 5:1-3
“Questo è il libro della discendenza di Adamo. Nel giorno in cui DIO creò l’uomo lo fece a somiglianza di DIO. Li creò maschio e Femmina, li benedisse e diede loro il nome di uomo, nel giorno in cui furono creati. Adamo visse centotrent’anni e generò un figlio a sua somiglianza, conforme alla sua immagine, e lo chiamò Seth.”

Questo passo dice che Adamo generò un figlio “a sua somiglianza, conforme alla sua immagine”. Cosa significa questo? Significa che come era Adamo, così era suo figlio, cioè come Adamo aveva le mani così Seth aveva le mani. Come Adamo aveva i piedi così Seth aveva i piedi ecc. Come Adamo era corpo e essere, così Set era corpo e essere. Allo stesso modo, quando la Parola dice che Dio creò l’uomo “a sua immagine”, “a immagine di Dio”, significa che come è Dio, così era Adamo. Dio non è carne. Non ha piedi, mani, testa. È spirito. Così, come Dio è spirito, così Adamo aveva spirito. Ci si potrebbe chiedere perché Dio fece Adamo, oltre che corpo e essere, anche spirito? Il motivo è semplice: senza spirito Adamo non poteva comunicare con Dio Il Quale è spirito. Dio, che è spirito, non può comunicare con il corpo e con l’essere. Sono cose diverse. Per esempio voi non potete ricevere messaggi dalla stazione radio, a meno che non abbiate un ricevitore radio. Potete avere una lavatrice. Ma avere una lavatrice non vi permette di ricevere messaggi dalla stazione radio. Avete bisogno necessariamente di un ricevitore radio. Allo stesso modo, Dio è spirito e per comunicare con Lui dovete avere lo spirito. Il corpo e l’essere bastano per cose legate ai cinque sensi. Ma quando si tratta delle cose di Dio, quello di cui avete bisogno è lo spirito. Questa verità è spiegata anche in 1 Corinzi 2:14:

“Or l’uomo naturale (psuchikos in greco) non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché sono follia per lui, e non le può conoscere, poiché si giudicano spiritualmente.”

In questo passo, la parola tradotta con “naturale” è l’aggettivo greco “psuchikos”, che deriva dal sostantivo “psuchi” che significa “essere”. Così, psuchikos significa “un uomo fatto di essere” cioè un uomo con corpo e essere2. Secondo questo passo, un uomo che è fatto solo di corpo e di essere “non riceve le cose dello Spirito di Dio”. Come è stato detto precedentemente, per ricevere “le cose dello Spirito di Dio”, per comunicare con Dio bisogna avere il ricevitore appropriato, cioè lo spirito. È per questo che il passo dice: “e (l’uomo di corpo e essere) non le può conoscere, poiché si giudicano spiritualmente”. È impossibile che l’uomo di corpo e di essere sappia le cose di Dio per il semplice fatto che tali cose hanno a che fare con lo spirito, “si giudicano spiritualmente”, e poiché gli manca lo spirito non può conoscerle. Riassumendo tutto ciò, Adamo ha avuto il corpo formato dalla polvere della terra, l’essere che dà vita al corpo, e lo spirito per comunicare con Dio. Era corpo, essere e spirito. Avendo stabilito questo, non bisogna farsi nessuna domanda su ciò che accadde il giorno in cui Adamo ed Eva mangiarono dall’albero della conoscenza del bene e del male. Dio aveva detto loro che nel giorno che ne avrebbero mangiato, sarebbero morti di certo. Tenendo in mente che morte significa assenza di una forma di vita, ora possiamo vedere cosa morì quel giorno. Adamo era corpo, essere e spirito, e il suo corpo morì molti anni dopo il giorno in cui mangiò. Ora, poiché quello che permette a un corpo di vivere è l’essere, Adamo aveva corpo e essere anche dopo aver mangiato da quell’albero. Ma, poiché Dio è sempre giusto in quello che dice, qualcosa dovette morire quel giorno. Poiché Adamo era corpo, essere e spirito prima di mangiare, e poiché, come abbiamo visto, continuò ad avere il corpo e l’essere dopo aver mangiato, quello che perse quel giorno era lo spirito che Dio gli aveva dato. Continuò ad avere il corpo e l’essere ma non più lo spirito. Lo spirito si allontanò da lui e questa era la morte per lui poiché lo spirito, una forma di vita che aveva prima di mangiare, non era più lì.

Vedete come la Bibbia chiarisce le cose quando lasciamo che si interpreti da sola. Questa perdita di Spirito fu ripristinata il giorno di Pentecoste, quando lo Spirito Santo fu reso disponibile, in modo tale che oggi, credendo in Gesù Cristo, siete di nuovo corpo, essere e spirito. In ogni caso, tratteremo questo ed altri punti molto interessanti su questo argomento nella prossima pubblicazione.

Anastasio Kioulachoglou

Italiano: Alesia M. (Christian-translation.com)

 


1. La tradizione ci ha fatto pensare a una mela quando leggiamo questo passo. Ma la Bibbia non dice mela. Giusto? Quello che dice è “dell’albero della conoscenza del bene e del male”. Quindi, la cosiddetta “mela” è solo un’invenzione umana.

2. La stessa parola, psuchicos (uomo fatto di essere, uomo di corpo e essere) è usata anche in 1 Corinzi 15:44, 46, in Giacomo 3:15 e in Giuda 19.