Verità Bibliche

La nascita di Cristo e il Natale



1. Luca 1:26-38: L’annuncio del concepimento

Per iniziare questa analisi delle cose che la Bibbia dice sulla nascita di Gesù Cristo, andiamo a leggere il primo capitolo di Luca. I versi 5-25 parlano dell’annuncio della nascita di Giovanni Battista a Zaccaria suo padre e del fatto che Elisabetta, la madre di Giovanni, si nascose per cinque mesi dopo il concepimento. I versi che seguono continuano a dirci cosa accadde il sesto mese dal concepimento di Giovanni:

Luca 1:26-33
“Nel sesto mese [dopo il concepimento di Giovanni], l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, ad una vergine fidanzata a un uomo di nome Giuseppe, della casa di Davide; e il nome della vergine era Maria. E l’angelo, entrato da lei, disse: «Salve, o grandemente favorita, il Signore è con te; tu sei benedetta fra le donne» Ma quando lo vide, ella rimase turbata alle sue parole, e si domandava cosa potesse significare un tale saluto. E l’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, tu concepirai nel grembo e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesù. Egli sarà grande e sarà chiamato Figlio dell’Altissimo [cioè Figlio di Dio]; e il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre; e regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà mai fine»”

Secondo questo passo, Gabriele, uno dei due arcangeli di Dio (l’altro è Michele) fu mandato a Nazaret per annunciare a Maria che sarebbe diventata la madre di Gesù. Oltre a questo, l’angelo le disse anche alcune cose interessanti su Gesù. Così, le disse che Gesù sarà grande e sarà chiamato “Figlio dell’Altissimo” cioè Figlio di Dio. Le disse anche che Dio gli avrebbe dato il trono del suo padre Davide. Quest’ultima dichiarazione significa ovviamente due cose: in primo luogo che Gesù era della stirpe di Davide, e in secondo luogo che avrebbe avuto diritti legali sul trono di Davide, era cioè un successore legale del re Davide. La veridicità di queste dichiarazioni viene provata dalle due genealogie di Gesù che sono date in Matteo 1:1-17 e in Luca 3:23-38. La prima di queste genealogie si riferisce al presunto padre di Gesù, Giuseppe, e indica che veniva direttamente dalla stirpe regale del re Davide. Di conseguenza, da un punto di vista legale1 Gesù aveva diritti legali sul trono di Davide. Oltre a questa posizione legale e dato che Gesù non era realmente figlio di Giuseppe, aveva anche bisogno di una posizione fisica nella casa di Davide. E la ebbe attraverso Maria sua madre. Infatti, la genealogia di Maria data in Luca 3:23-38 mostra che proveniva dalla casa di Davide. Pertanto, sia legalmente sia fisicamente, Gesù era della casa di Davide con diritti diretti sul trono di Davide2.

Ovviamente tutte queste cose non erano casuali. Al contrario, erano prerequisiti per il Messia, poiché, secondo le profezie dell’Antico Testamento, il Messia promesso proveniva dalla stirpe di Abramo (si veda Genesi 21:12 e Galati 3:16) e dalla stirpe di Davide (si veda Salmi 132:11 e Atti 2:29-30). Quindi, dato che Gesù era il Messia, non poteva che provenire dalla stirpe di Abramo e di Davide. Ed era così. Matteo 1:1 esprime molto questa verità con estrema chiarezza:

Matteo 1:1
“ … genealogia di Gesù Cristo, FIGLIO DI DAVIDE, FIGLIO DI ABRAHAMO”

Le genealogie di Gesù Cristo non sono un’enumerazione storica ma sono UNA PROVA CHE GESÙ È IL MESSIA, IL CRISTO, IL PROMESSO. In Lui Dio adempì non solo la Sua promessa ad Abrahamo e a Davide (Genesi 21:12, Salmi 132:11) ma anche la Sua promessa a tutta l’umanità (Genesi 3:15) che dopo la caduta aspettava colui che avrebbe rettificato la situazione: il Cristo.

Ritornando all’annuncio dell’angelo, Maria aveva una domanda:

Luca 1:34
“E Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché io non conosco uomo?»”

La frase “io non conosco uomo” indica che Maria non aveva avuto ancora rapporti sessuali. Questo perché allora era stata solo promessa a Giuseppe, mentre, per avere rapporti sessuali con lui, dovevano essere sposati. Tuttavia, contrariamente a tutti gli altri casi, il concepimento di questo bambino non aveva bisogno del contributo di un altro essere umano oltre a Maria. Infatti, come la spiegazione dell’angelo mostra, sarebbe stato Dio a preoccuparsi di tutto il resto.

Luca 1:35-37
“E l’angelo, rispondendo, le disse: «Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell’Altissimo ti adombrerà, pertanto il santo che nascerà da te sarà chiamato figlio di Dio. Ed ecco Elisabetta, tua parente, ha anch’ella concepito un figlio nella sua vecchiaia; e questo è il sesto mese per lei, che era chiamata sterile poiché nulla è impossibile con Dio». [nel testo greco: “poiché nulla detto da Dio sarà privo di potere” (oti ouk adunatesei para tou theou pan rema)]”

Secondo le spiegazioni dell’angelo, questo bambino sarebbe stato concepito come conseguenza dell’attività miracolosa dell’Altissimo, cioè di Dio. Ecco perché sarebbe stato chiamato Figlio di Dio o Figlio dell’Altissimo.

Dopo che Maria ascoltò queste spiegazioni, accettò quello che l’angelo le aveva detto:

Luca 1:38-39
“Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore; mi sia fatto secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei”

Con l’approvazione del piano da parte di Maria, l’angelo si allontanò da lei3.

2. Matteo 1:18-25: La reazione di Giuseppe

Il fatto di essere promessa a Giuseppe e di avere un bambino che non fosse di Giuseppe rese la situazione di Maria molto difficile, e le reazioni di Giuseppe erano estremamente importanti. Queste reazioni sono narrate in Matteo 1:18-25 e saranno l’argomento principale di questa sezione. Iniziando dal verso 18 leggiamo:

Matteo 1:18
“Or la nascita di Gesù Cristo avvenne in questo modo. Maria, sua madre, era stata promessa in matrimonio a Giuseppe, ma PRIMA CHE INIZIASSERO A STARE INSIEME, si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. ”

La parola “or” all’inizio di questo passo è la congiunzione greca “de” che è usata 1) per indicare il passaggio da un argomento a un altro; in questo caso potrebbe essere tradotta come “e” oppure “ora”, e 2) per contrapporre quello che viene prima e quello che viene dopo; in quest’ultimo caso dovrebbe essere tradotta “ma”. Di 2.870 volte che questa congiunzione compare, la KJV (KIng James Version, Bibbia in lingua inglese) la traduce 1.237 volte “ma”, 934 “e”, 166 “ora”, mentre 300 volte non la traduce affatto. Se deve essere tradotta “ma”,“e”, “ora”, è qualcosa che deve essere compreso dal contesto del rispettivo passo. Nel nostro caso, dovrebbe essere tradotta “ma” perché contrappone il modo in cui Gesù Cristo è stato concepito con in modi in cui sono stati concepiti coloro di cui si parla nella genealogia data nei versi precedenti (Matteo 1:1-17). Quindi, nonostante in questa genealogia leggiamo che: “Abrahamo GENERÒ Isacco; Isacco GENERÒ Giacobbe …”, Gesù Cristo non fu generato da un padre umano. Al contrario di tutte le altre persone, il padre di Gesù era Dio, e questa congiunzione vuole chiarire questo fatto per mezzo di questo contrasto.

Chiarito questo, continuiamo a leggere lo stesso passo in cui apprendiamo che prima che Giuseppe e Maria “iniziassero a stare insieme”, cioè prima che avessero rapporti sessuali, Maria era incinta. In queste circostanze, la posizione di Maria era veramente molto difficile e molto dipendeva dalla reazione di Giuseppe. Se a causa di questo Giuseppe avesse deciso “di farle una cattiva reputazione” con le sue parole (Deuteronomio 22:14) allora, secondo la legge, la pena per Maria sarebbe stata la morte (Deuteronomio 22:13-21). D’altra parte, se avesse deciso di non parlare pubblicamente, ma di affrontare la cosa privatamente, allora avrebbe potuto scrivere un libello di ripudio, e mandare via Maria. (Deuteronomio 24:1). Tuttavia, anche in questo caso, la posizione di Maria e del bambino sarebbe stata molto difficile poiché la società non la avrebbe accolta favorevolmente per avere avuto un bambino senza avere un marito. Il verso 19 ci dice quale di queste due scelte Giuseppe stava pensando di fare:

Matteo 1:19
“Allora Giuseppe, suo sposo, che era uomo giusto e non voleva esporla ad infamia, deliberò di lasciarla segretamente”

Giuseppe è descritto come un uomo giusto, cioè come un uomo desideroso di rispettare la legge. Delle due scelte che aveva secondo la legge, stava pensando di seguire la seconda, cioè di mandare via Maria segretamente attraverso un libello di ripudio. Tuttavia, Dio intervenne in questo momento cruciale per proteggere Maria e per proteggere allo stesso tempo Gesù:

Matteo 1:20-21
“Ma, mentre rifletteva su queste cose, ecco che un angelo del Signore gli apparve in sogno, dicendo: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria come tua moglie, perché ciò che è stato concepito in lei è opera dello Spirito Santo. Ed ella partorirà un figlio e tu gli porrai nome Gesù, perché egli salverà il suo popolo dai loro peccati».”

Con questo intervento, Dio informò Giuseppe che il bambino di Maria era Suo e lo esortò a non fare quello che stava pensando di fare. Gli disse anche il nome che avrebbero dato al bambino. Questa è la seconda volta in cui viene riferito il nome del bambino4. Tuttavia, questo volta la Parola ci dice anche che il bambino sarebbe stato chiamato Gesù perché avrebbe salvato il suo popolo dai loro peccati. Per quanto riguarda questo nome, bisogna precisare che non è unico il nome in sé, visto che non è stato usato per la prima volta. Infatti, Giosuè il figlio di Nun (Giosuè 1:1) aveva esattamente lo stesso nome di Gesù, sebbene la traduzione in inglese li faccia sembrare diversi5. Lo stesso accade con l’uomo chiamato Iose in Luca 3:29. Il nome di questo uomo nel testo greco è “Iesous”, esattamente come il nome di Gesù. Quindi, l’importanza di questo nome non era nel fatto che fosse usato per la prima volta, dato che non era così. La sua importanza era nel suo significato, che in ebraico è questo: “il Signore (Geova) la nostra salvezza”. Era davvero Gesù Cristo l’unico attraverso cui il Signore, il Geova, avrebbe portato la salvezza alle persone e che avrebbe salvato il suo popolo dai loro peccati. Questa è la vera importanza di questo nome.

Ritornando a Giuseppe e alla sua reazione, i versi 24 e 25 ci dicono se l’intervento di Dio gli fece cambiare idea o no:

Matteo 1:24
“E Giuseppe, destatosi dal sonno, fece come l’angelo del Signore gli aveva comandato e prese con sé sua moglie”

Dopo l’intervento di Dio, Giuseppe decise di non mandare via Maria. In questo modo meraviglioso Dio ha protetto Maria e il suo bambino in questa situazione molto critica. In questo modo meraviglioso Dio ha sistemato le cose e ha permesso a Maria di poter avere un bambino che non era di suo marito all’interno di una società in cui qualcosa di simile sarebbe stato completamente inaccettabile. In tutto questo era veramente grande il ruolo di Maria e di Giuseppe. La loro volontà di credere a quello che Dio aveva detto è davvero un esempio per noi. Sebbene da un punto di vista genealogico fossero la coppia perfetta per essere la famiglia del Messia, questo non sarebbe accaduto se uno di loro o entrambi fossero stati poco disposti a credere a Dio e a collaborare con Lui.

3. Luca 2:1-20: La notte della nascita

Dopo aver visto l’annuncio del concepimento di Gesù a Maria e la reazione di suo marito Giuseppe, la cosa successiva che vedremo è quello che accadde la notte della nascita. Per iniziare, andiamo al secondo capitolo di Luca, in cui i versi 1-3 ci dicono:

Luca 2:1-3
“Ora, in quei giorni fu emanato un decreto da parte di Cesare Augusto che si compisse il censimento di tutto l’impero. Questo censimento fu il primo ad essere fatto quando Quirinio era governatore della Siria. E tutti andavano a farsi registrare ciascuno nella sua città.”

In questo passo sono fornite molte informazioni storiche che possono aiutarci a definire con precisione l’anno e il periodo dell’anno in cui Gesù nacque. La prima parte dell’informazione riguarda il censimento “di tutto l’impero”, cioè del mondo che era sotto l’occupazione romana. Secondo le fonti storiche, questo censimento ci fu intorno al 3 a. C. La ragione per cui la Parola di Dio dica che questo censimento fosse “IL PRIMO” è per aiutarci a non confonderlo con un altro censimento che ci fu successivamente, intorno al 6/7 d. C. Anche ciò che è scritto in Matteo 2:1 mostra che Gesù nacque prima dell’anno in cui si pensa che sia nato, poiché Matteo ci dice che, quando nacque Gesù, il re di Giudea era Erode. Di nuovo, secondo le fonti storiche, questo re morì tra il 5 a. C. e l’1 a. C. Risulta chiaro quindi che, se questa fonte è corretta, Gesù nacque sicuramente prima dell’1 a. C., e se anche l’anno presunto del censimento è corretto, allora Gesù nacque introno al 3 a. C.

Per quanto riguarda il periodo dell’anno in cui Gesù nacque, è piuttosto improbabile che sia nato il 25 dicembre. E questo è ovvio, perché un censimento non sarebbe mai stato fatto nel cuore dell’inverno, in quanto le condizioni atmosferiche avrebbero reso molto difficile lo spostamento delle persone nella città della loro famiglia6. Infatti, anche nella nostra età moderna, in cui abbiamo veloci mezzi di trasporto, i censimenti sono sempre fatti in periodi in cui le condizioni climatiche non possono essere un ostacolo. Ovviamente, se questo è vero oggi, allora dovrebbe essere vero anche in quei giorni. Di conseguenza, una presunta nascita di Cristo il 25 dicembre e un censimento di tutto l’impero in questo periodo non sono cose plausibili. Inoltre, il fatto che il verso 8 parli dei pastori che erano con il gregge nei campi è un’ulteriore prova che Cristo non sia nato il 25 dicembre, poiché a causa del tempo, il gregge non è mai nei campi in quel periodo. Come Adam Clark ci dice in modo caratteristico: poiché questi pastori non avevano ancora portato a casa il loro gregge, si può presupporre che ottobre non fosse ancora cominciato e che, di conseguenza, il nostro Signore non fosse nato il 25 dicembre, quando non c’era il gregge nei campi ... Su queste basi si dovrebbe rinunciare all’ipotesi della natività a dicembre.

(R. E. Woodrow: “Babylon Mystery Religion”, Ralph Woodrow Evangelistic Association Inc., 1966, this printing 1992 p.141)

Detto ciò, è chiaro che è molto improbabile che Gesù sia nato il 25 dicembre. Allora perché la sua nascita viene celebrata in questa data? Il motivo va ricercato nei costumi pagani che hanno trasformato i pagani convertiti al Cristianesimo. Come dice J. Frazer: il più grande culto religioso pagano che promosse la celebrazione del 25 dicembre come festa in tutto il mondo romano e greco era il culto-Mitraico pagano del sole …. Questa festa invernale fu chiamata “la Natività” – “la Natività del sole” (si veda J. Frazer: “The Golden Bough”, New York, Macmillan Co., 1935 p.471. La citazione precedente è stata estratta da R. Woodrow op.cit. p. 143).

Anche una fonte così conservatrice come “The Catholic Encyclopaedia” ammette che fu questa festa pagana a portare la celebrazione della nascita di Cristo il 25 dicembre: la ben nota festività solare di Natalis Invicti [la Natività del Sole Invitto], celebrata il 25 dicembre, è probabilmente la responsabilità della nostra data di dicembre (si veda: “The Catholic Encyclopaedia”, New York, Robert Appleton Co., 1911, p.725. La citazione precedente è stata estratta da R. Woodrow, op. cit. p.143).

Alla luce di quanto detto finora7, è chiaro che il 25 dicembre non è il giorno della nascita di Cristo ma è il giorno in cui i pagani celebravano la natività del sole. Quando questi pagani si sono convertiti al Cristianesimo, hanno portato con loro le vecchie pratiche pagane. La chiesa, invece di assumere una posizione rigida e combattere quelle pratiche, ha preferito “cristianizzarle”. Così “la natività del dio-sole” è stata cambiata in “la natività del Figlio di Dio”. Purtroppo, questa è solo una delle tante pratiche e tradizioni pagane che sono ancora seguite da un numero considerevole di cristiani.

Naturalmente tutto questo non significa che dovremmo agire contro la celebrazione della nascita di Gesù il 25 dicembre o cominciare a lottare con le nostre famiglie per questo. La data in cui Gesù nacque non è più importante del fatto che EGLI NACQUE!!! Tuttavia, dovremmo tener presente la verità su tutte le cose che vediamo riguardo a questo periodo e non lasciarci trasportare credendo alle varie tradizioni create dall’uomo. Dopo questa digressione sulla data della nascita di Cristo, è il momento di continuare a leggere Luca 2. Dopo che i versi 1-3 ci hanno fornito alcune informazioni storiche sul censimento, i versi 4-7 ci dicono quello che fecero Giuseppe e Maria:

Luca 2:4-7
“Or anche Giuseppe uscì dalla città di Nazaret della Galilea, per recarsi in Giudea nella città di Davide, chiamata Betlemme, perché egli era della casa e della famiglia di Davide, per farsi registrare con Maria, sua moglie, che aveva sposato e che era incinta. Così mentre erano là, giunse per lei il tempo del parto. Ed ella diede alla luce il suo figlio primogenito, e lo fasciò e lo pose a giacere in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo.”

Anche la nascita di Gesù Cristo a Betlemme non era casuale. Secondo l’Antico Testamento (Michea 5:2) il Messia sarebbe nato a Betlemme. Ed è davvero stupendo il modo in cui Dio organizzò le cose per rendere possibile l’adempimento di questa profezia. Giuseppe e Maria non vivevano a Betlemme. Infatti Betlemme era molto lontana da Nazare8 e probabilmente soltanto la costrizione di un censimento li avrebbe fatti andare fin lì in quelle condizioni (Maria era incinta). Ma al momento giusto ci fu una ragione per andare lì, e Giuseppe e Maria dovettero andare. Lì nacque Gesù e la promessa di Dio fu compiuta. Per realizzare la Sua promessa Dio non li costrinse ad andare a Betlemme. Il possesso è una strada che Dio non percorre mai. Quando qualcosa è la Sua volontà, Egli organizza le situazioni in modo da poterla eseguire. Ma andiamo avanti:

Luca 2:8-14
“Ora in quella stessa regione c’erano dei pastori che dimoravano all’aperto nei campi, e di notte facevano la guardia al loro gregge. Ed ecco, un angelo del Signore si presentò loro9 [Greco: “ephistemi” che significa “stare a guardare”] e la gloria del Signore risplendette intorno a loro, ed essi furono presi da grande paura. Ma l’angelo disse loro: «Non temete, perché vi annunzio una grande gioia che tutto il popolo avrà; poiché oggi nella città di Davide è nato per voi un Salvatore, che è Cristo, il Signore E questo vi servirà di segno: Voi troverete un bambino fasciato, coricato in una mangiatoia». E ad un tratto si unì all’angelo una moltitudine dell’esercito celeste che lodava Dio, dicendo: «Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e pace in terra agli uomini, su cui si posa il suo favore»”

I primi a cui Dio annunciò la nascita di Suo Figlio erano quei pastori umili. E sapete perché Dio ha annunciato la notizia a loro e non a Erode o ai Farisei o alle altre autorità del tempo? Poiché i pastori CREDEVANO in Lui. Credevano che questo bambino fosse il Messia, il Cristo, come l’angelo aveva detto loro. Il verso 20 ci dice che loro “se ne ritornarono [dalla mangiatoia], glorificando e lodando Dio per tutte le cose che avevano udito e visto, come era stato loro detto”. Credevano in quello che Dio aveva detto loro su questo bambino per mezzo del Suo angelo, e fu proprio questo credere a produrre la loro letizia. Erode, così come gli uomini religiosi di quel tempo, non ci credevano. Hanno perseguitato questo bambino e la sua venuta, che per loro erano cose che creavano solo problemi. Ecco perché Dio non annunciò la nascita di Gesù a loro. Anche oggi: Dio è pronto per rivelare il Suo Figlio a tutti coloro che hanno un cuore per CREDERE in Lui e ad ogni singola anima che si vuole saziare della Parola di Dio. D’altra parte, quelli che sono nemici della Parola, quelli che disprezzano la Parola, non l’avranno; i meravigliosi annunci della Parola non saranno fatti a loro o, se saranno fatti, non produrranno alcun frutto, come è accaduto con i Farisei. Ecco perché dobbiamo avere le orecchie aperte per sapere cosa vuole da noi Dio, invece di decidere di annunciare la Parola a caso ai “Farisei” e ai “pastori” allo stesso modo. Se abbiamo le orecchie aperte, Dio ci manderà dai “pastori”, dalle persone che vogliono essere saziate dalla Parola di Dio. Se non abbiamo le orecchie aperte ma facciamo le cose di Dio basandoci sui nostri cinque sensi, probabilmente finiremo con lo sprecare tempo prezioso per noi e per Dio con “i Farisei” che disprezzano il cibo della Parola, mentre “i pastori” staranno cercando qualcuno che li sazi. Ma continuiamo:

Luca 2:15-20
“E avvenne che, quando gli angeli si allontanarono da loro per ritornare in cielo, i pastori dissero tra loro: «Andiamo fino a Betlemme, per vedere ciò che è avvenuto e che il Signore ci ha fatto conoscere». Andarono quindi in fretta e trovarono Maria, Giuseppe e il bambino, che giaceva in una mangiatoia. Dopo averlo visto, divulgarono quanto era stato loro detto a proposito di quel bambino. E tutti coloro che li udirono si meravigliarono delle cose raccontate loro dai pastori. Maria custodiva tutte queste parole, meditandole in cuor. E i pastori se ne ritornarono, glorificando e lodando Dio per tutte le cose che avevano udito e visto, come era stato loro detto.”

I pastori avevano creduto all’angelo e andarono lì, dove trovarono Gesù in fasce che giaceva in una mangiatoia, esattamente come l’angelo aveva detto loro. È a questo punto che, secondo la tradizione, arrivarono “gli uomini saggi”, i quali, sempre secondo la tradizione, erano tre. Nella prossima pubblicazione vedremo se queste tradizioni sono giuste o sbagliate.

Anastasio Kioulachoglou

Italiano: Alesia M. (Christian-translation.com)

 



Note

1. Secondo i costumi della terra, la posizione di Gesù nella società dipendeva dalle credenziali dell’uomo che le persone ritenevano fosse suo padre, cioè Giuseppe.

2. Per una discussione più esaustiva su alcune cose riguardanti le genealogie di Gesù Cristo, il lettore può consultare il nostro articolo “Le due genealogie di Gesù Cristo”.

3. È interessante notare che la Parola di Dio non dica in nessun punto che l’angelo diede a Maria ... un giglio, o che l’angelo aveva ali, o che lui o Maria o qualcun altro avevano un cerchio intorno alla testa. Ovviamente, tutto questo non è altro che pura immaginazione.

4. Il primo era nell’annuncio della concezione a Maria (Luca 1:31).

5. Giosuè è l’equivalente ebraico del greco “Iesous”. I traduttori inglesi translitterano lo stesso nome dal testo ebraico nell’Antico Testamento, e dal testo greco nel Nuovo Testamento. Ecco perché c’è questa differenza. Nel testo greco antico della Bibbia (LXX e Nuovo Testamento) Giosuè e Gesù sono lo stesso nome: Iesous, Gesù.

6. Il clima in Palestina non è molto diverso dal clima del mio paese, la Grecia. Quindi, nonostante il periodo caldo dell’anno sia molto più lungo rispetto all’Europa settentrionale, il periodo che va da novembre a marzo non è meno freddo, con temperature che sono molto spesso sotto lo zero.

7. Per ulteriori prove il lettore può consultare l’eccellente lavoro di Ralph Woodrow op. cit.

8. Secondo le cartine geografiche ci sono 108 chilometri di distanza.

9. L’angelo del Signore non stava librando sui pastori ma era accanto a loro. Anche nel verso 13, poiché la moltitudine dell’esercito celeste era CON questo angelo, significa che anche loro erano ACCANTO ai pastori. Se da questo togliete l’immaginazione umana secondo cui gli angeli hanno ali, o strumenti musicali o cerchi intorno alla testa, avrete davvero una scena mozzafiato.