La morte di Giuda e la sua tempistica
Lo scopo di questo articolo è di esaminare la tempistica della morte di Giuda. Quando accadde la morte di Giuda? Il tradizionale punto di vista ha collocato la sua morte al tempo della crocifissione e definitivamente prima della resurrezione. Ma 1 Corinzi 15:3-5 parla di una apparizione ai dodici:
1 Corinzi 15:3-5
“Poiché vi ho prima di tutto trasmesso, come l’ho ricevuto anch’io, che Cristo morì per i nostri peccati, secondo le Scritture; che fu seppellito; che è stato risuscitato il terzo giorno, secondo le Scritture; che apparve a Cefa, poi ai dodici.”
Per molti, questa scrittura è stata una pietra d'inciampo, secondo la tradizione, la morte di Giuda accadde dopo la crocifissione e quindi, se la tradizione era giusta, allora qui nella Parola di Dio dovrebbe essere scritto “undici” invece di “dodici”. Lo scopo di questo articolo è, tra l'altro, di buttar luce su questa scrittura fraintesa, dovuto alla credenza tradizionale,
La ricerca sottostante comincia con il confermare che i “dodici” del passaggio di sopra sono i bene conosciuti “dodici” che include Giuda. Dopo che, noi continuiamo con una analisi dettagliata della storia del vangelo delle apparizione dopo la resurrezione di Gesù che accadde la sera del “primo giorno della settimana”. Benché questa apparizione non è l'apparizione ai dodici, è molto importante esaminarla, poiché, come vedremo, Giuda era lì quando accadde. Oltre a questo, l'esame di questa apparizione è necessaria per un buon intendimento degli eventi del vangelo dell'apparizione ai dodici. Dopo di che, l'esame continuerà con l'investigazione del tradizionale punto di vista del tempo della morte di Giuda e del passaggio di Matteo 27:3-5 che è usato per sostenerlo. Come vedremo dalla nostra disanima la morte di Giuda non avvenne al momento che la tradizione insegna. Al contrario Giuda era vivo e vide il Signore resuscitato, solo per commettere il suicidio qualche tempo dopo questo.
1. “I dodici” di 1 Corinzi 15:5
Secondo i passaggi dati precedentemente di 1 Corinzi 15, il Cristo resuscitato apparì ai dodici. Per riconciliare la referenza con la tradizione secondo la quale la morte di Giuda accadde dopo la crocifissione, è stato suggerito che i dodici qui erano i vecchi discepoli più Mattia che sostituì Giuda in Atti 1:26. Comunque, una congettura come questa non può essere sopportata né dalle referenze della Parola Dio per quanto riguarda al tempo che Mattia fu aggiunto come uno dei dodici né dai passaggi dei vangeli che si riferiscono ad alcune delle apparizioni dopo la resurrezione di Gesù Cristo. Ma andiamo ad analizzare il problema più analiticamente.
È evidente che non c'è un cambio specifico di un gruppo di gente se non c'è un cambio nella sua composizione. La composizione originale del gruppo dei “dodici discepolo è data in Matteo 10:1-4 come pure in Marco 3:14-18 ed in Luca 6:13-16. Luca 6 per esempio ci dice:
Luca 6:13-16
“Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: Simone, che chiamò anche Pietro, e suo fratello Andrea; Giacomo e Giovanni; Filippo e Bartolomeo; Matteo e Tommaso; Giacomo, figlio d'Alfeo, e Simone, chiamato Zelota; Giuda, figlio di Giacomo, e Giuda Iscariota, che divenne traditore.”
Come è evidente da questo passaggio, l'originale composizione del gruppo dei dodici discepoli includeva anche Giuda Iscariota. Quindi, ogni volta che leggiamo “dodici” dovremmo intenderlo come un termine di che denota il gruppo delle suddette dodici persone, eccetto se c'è un cambio nella composizione del gruppo. In questo ultimo caso, quando la referenza è un evento dopo il cambiamento, dovrebbe essere inteso come il gruppo dei dodici discepoli sopracitati, mentre quando la referenza è di eventi dopo il cambiamento, il significato deve essere aggiustato di conseguenza. Nel nostro caso, l'evento che la Parola di Dio parla a proposito in 1 Corinzi 15:5 è la resurrezione di Gesù Cristo e la sua apparizione che la segue. Quindi, la semplice questione che deve essere chiesta è qual'era la composizione del gruppo dei dodici al momento della resurrezione? Era Mattia contato trai gli undici in quel periodo? Il tempo esatto ed il processo che era seguito per l'inclusione di Mattia nel gruppo del resto dei discepoli è dato in Atti 1:15-26. Da questo resoconto noi impariamo che in un certo periodo fra l'ascensione ed il giorno della Pentecoste, Pietro propose la sostituzione di Giuda con qualcun altro. I candidati erano due: l'uno era “Giuseppe detto il Barsaba” e l'altro era Mattia. Come fu fatta la scelta e chi fu scelto è descritto in Atti 1:24-26:
Atti 1:24-26
“Poi in preghiera dissero: «Tu, Signore, che conosci i cuori di tutti, mostra quale di questi due hai scelto per prendere, in questo ministero e apostolato, il posto che Giuda ha abbandonato [[" abbandonato" = Greco: parabaino = "trasgredì". Vedi anche Matteo 15:2,3 e 2 Giovanni 9] per andarsene al suo luogo». Tirarono quindi a sorte e la sorte cadde su Mattia, che fu AGGIUNTO agli undici apostoli.”
Adesso, solo dal quel punto Mattia fu aggiunto con gli undici, questo ovviamente vuol dire che egli non era lì con loro prima1. Quindi, ogni volta che noi incontriamo l'espressione i “dodici” e la referenza è un evento che accadde prima di Atti 1:26 ciò vuol dire che è il dodici di Luca 6:13 che include Giuda. Dall'altra parte, quando questa espressione si riferisce ad un evento che accadde dopo l'aggiunta di Mattia allora essa vuol dire che la nuova composizione del gruppo esclude Giuda ed include Mattia. Avendo questo nella mente noi non dovremmo avere problemi per capire chi erano i dodici di 1 Corinzi 15 . Il corrispondente passaggio si riferisce all'apparizione che accadde prima “Mattia fu aggiunto agli undici. Quindi, poiché a quel tempo Mattia non era ancora uno dei dodici, l'espressione “dai dodici' di 1 Corinzi 15 si riferisce ai dodici abituali di Luca 6:13 che include anche Giuda2. Inoltre questo determina il momento della morte di Giuda dopo la resurrezione e dopo che il Signore fu resuscitato.
Ulteriori prove riguardano la presenza di Giuda dopo la resurrezione è data dal vangelo da due eventi accaduti delle apparizioni di Gesù dopo la resurrezione.
2 . “L'apparizione” di Gesù “il primo giorno della settimana”
Questa apparizione è descritta in tre dei quattro vangeli. Per un quadro completo c'è bisogno di esaminare ognuno di loro attentamente e cominciamo da Giovanni.
2.1 La testimonianza di Giovanni
La testimonianza di questa apparizione è data in Giovanni 20:19:
Giovanni 20:19
“La sera di quello stesso giorno, che era il primo della settimana, mentre le porte del luogo in cui si trovavano i discepoli erano chiuse per timore dei Giudei, Gesù venne e si presentò in mezzo a loro, e disse: «Pace a voi!»”
Benché in questo verso non specifica chiaramente chi erano i discepoli presenti a questa apparizione, verso 24 dello stesso capitolo ci dice chi non era presente:
Giovanni 20:24
“Ora Tommaso, detto Didimo, uno dei dodici, non era con loro quando venne Gesù.”
Quindi da questi passaggi possiamo concludere che l'apparizione accadde: “La sera di quello stesso giorno, che era il primo della settimana” (cioè la sera che noi chiamiamo “Domenica di Pasqua”) Tommaso certamente non era presente. Questo è di vitale importanza per la giusta comprensione dei passaggi di Marco e Luca e questo si dovrebbe tenere in mente.
2.2. La testimonianza di Luca
Avendo esaminato la testimonianza, andiamo ad esaminare la testimonianza di Luca circa la stessa apparizione. I quattro vangeli si completano a vicenda e per avere il quadro completo di qualcosa noi dovremmo esaminare tutti i passaggi disponibili che si riferiscono allo stesso evento. Una delle ragioni più frequenti di errare nel dividere rettamente la Parola di Dio, specialmente nei vangeli, è confondere le cose simili come identiche. Veramente, non è affatto necessario, perché due storie sono simili (la guarigione dell'uomo cieco per esempio) quando si riferiscono anche all'unico e stesso evento. Se farlo o no è qualcosa che si deve determinare dopo un' accurato esame del contesto dei fatti corrispondenti .
Ritornando al nostro topico, la testimonianza di Luca dell'apparizione dopo la resurrezione che accadde “La sera di quello stesso giorno, che era il primo della settimana” è data in verso 24. Verso 1 informa che il giorno era “il primo della settimana”. Poi verso 13 ci dice che due dei discepoli3 “se ne andavano in QUELLO STESSO GIORNO (cioè il primo giorno della settimana) a un villaggio di nome Emmaus, distante da Gerusalemme sessanta stadi”. Da qualche parte in questo percorso Gesù si unì a loro ed i versi 15-31 danno la descrizione della stupenda comunione che ebbero insieme e come alla fine “i loro occhi furono aperti e lo riconobbero, ma egli scomparve alla loro vista. (verso 31). Quando questi discepoli arrivarono ad Emmaus era all'imbrunire “si fa sera” come verso 29 dice. Dopo aver riconosciuto Gesù, questi due discepoli “E, alzatisi in quello stesso momento, tornarono a Gerusalemme e trovarono riuniti gli UNDICI e quelli che erano con loro. Tenendo conto che Emmaus era non di più di 5 chilometri da Gerusalemme e che quando essi arrivarono ad Emmaus era “VERSO” sera, ma non ancora sera, noi possiamo concludere che dal momento che essi arrivarono a Gerusalemme era già sera, “La sera di quello stesso giorno, che era il primo della settimana”. Cosa accadde in quella serata ci è detto nei versi 33-36:
Luca 24:33-36
“E, alzatisi [i due discepoli che sono appena arrivati ad Emmaus] in quello stesso momento, tornarono a Gerusalemme e trovarono riuniti gli UNDICI e quelli che erano con loro, i quali dicevano: «Il Signore è veramente risorto ed è apparso a Simone». Essi pure raccontarono le cose avvenute loro per la via, e come era stato da loro riconosciuto nello spezzare il pane. Ora, mentre essi parlavano di queste cose, Gesù stesso comparve in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!»”
Poiché questa apparizione accadde la sera del primo giorno della settimana, è quindi la stessa sera di cui Giovanni parla. Quindi, gli eventi descritti da Giovanni e Luca non sono solo simili MA ANCHE identici. Comunque, mentre Giovanni ci dice che Tommaso non era là, non ci dice chi era presente, Luca aggiunge alla nostra conoscenza che i presenti a questa apparizione erano “GLI UNDICI” e quelli che erano con loro”. Per molti anni, avevo l'abitudine di leggere questo passaggio e pensare che la ragione che il testo parla di undici era perché, come la tradizione insegna, la morte di Giuda era già avvenuta. Tuttavia, il resoconto di Giovanni mostra chiaramente che il discepolo assente in questa apparizione non era Giuda MA TOMMASO. A sua volta, vuol dire che Giuda era presente a questa apparizione e vide il Cristo risorto. Questo anche conferma la documentazione di 1 Corinzi 15 secondo cui Giuda era vivo dopo la resurrezione.
2.3 La testimonianza di Marco
La testimonianza della apparizione di Marco dopo la resurrezione che avvennero “La sera di quello stesso giorno, che era il primo della settimana” conferma la conclusione dedotta dal' esame combinato di Giovanni e Luca.
Marco 16:9-13
“[Ora Gesù, essendo risuscitato la mattina del primo giorno della settimana, apparve prima a Maria Maddalena, dalla quale aveva scacciato sette demoni. Questa andò ad annunciarlo a coloro che erano stati con lui, i quali facevano cordoglio e piangevano. Essi, udito che egli viveva ed era stato visto da lei, non credettero. Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro che erano in cammino verso i campi; e questi andarono ad annunciarlo agli altri; ma neppure a quelli credettero.”
Questi “due di loro” sono i discepoli che erano sul cammino verso Emmaus. La frase “sotto altro aspetto” mostra la variabilità del corpo resuscitato di Gesù.
Marco 16:14
“Poi apparve agli UNDICI mentre erano a tavola e li rimproverò della loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che l’avevano visto risuscitato.”
Questo passaggio che di nuovo si riferisce all'apparizione della sera del primo giorno della settimana4 parla degli UNDICI. Sapendo che colui che era assente era Tommaso, è chiaro quindi che Giuda era là presente.
Dal passaggio sopra è chiaro che Giuda era vivo e vide Gesù risorto. Non è quindi strano che 1 Corinzi parla dell'apparizione ai dodici. Anche se 1 Corinzi non dicesse niente di questa apparizione ai dodici, un esame della documentazione del vangelo può facilmente provare che la morte di Giuda accadde dopo la resurrezione e dopo che ebbe visto il Signore resuscitato.
3. L'apparizione di Gesù ai dodici
Dopo tutto questo, il lettore si può chiedere dov'è l'apparizione ai dodici? Benché non ci sia una ragione di avere una documentazione del vangelo per le apparizioni dopo la morte che la Parola di Dio annovera in 1 Corinzi 15, l'apparenza ai dodici è anche descritta in uno del vangelo, chiamato il vangelo di Giovanni.
Giovanni 20:24
“Ora Tommaso, detto Didimo, uno dei dodici, non era con loro quando venne Gesù.”
Questo “loro” è riferito ai discepoli che erano presenti all'apparizione che accadde la sera del primo giorno della settimana (Giovanni 20:19) in cui Tommaso era assente. Secondo la documentazione del vangelo, noi sappiamo che eccetto Tommaso tutti gli altri undici erano presenti.
Giovanni 20:25-26
“Gli altri discepoli dunque gli dissero: «Abbiamo visto il Signore!» Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e se non metto il mio dito nel segno dei chiodi, e se non metto la mia mano nel suo costato, io non crederò». Otto giorni dopo i suoi discepoli erano di nuovo in casa, e Tommaso era con loro. Gesù venne a porte chiuse, e si presentò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!»”
Chi erano i discepoli presenti a questa apparizione? Essi erano gli undici più Tommaso, cioè “i dodici”. Evidentemente questa è l'apparizione di cui ci parla 1 Corinzi.
Avendo confermato da quanto sopra che all'apparizione ai dodici Giuda era lì presente quando accadde, adesso continueremo l'esame del passaggio frainteso di cui la tradizione è responsabile nel sostenere che la morte di Giuda accadde prima della crocifissione.
4. La morte di Giuda come descritta da Matteo 27:3-5
Il passaggio che è tradizionalmente usata per sostenere che la morte di Giuda accadde prima della crocifissione è in Matteo 27 dove, cominciando da verso 1, leggiamo:
Matteo 27:1-8,11
“Poi, venuta la mattina, tutti i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. E, legatolo, lo portarono via e lo consegnarono a Pilato, il governatore. Allora Giuda, che lo aveva tradito, vedendo che Gesù era stato condannato, si pentì e riportò i trenta sicli d’argento ai capi dei sacerdoti e agli anziani, dicendo: «Ho peccato, consegnandovi sangue innocente». Ma essi dissero: «Che c’importa? Pensaci tu». Ed egli, buttati i sicli nel tempio, si allontanò e andò a impiccarsi. Ma i capi dei sacerdoti, presi quei sicli, dissero: «Non è lecito metterli nel tesoro delle offerte, perché sono prezzo di sangue». E, tenuto consiglio, comprarono con quel denaro il campo del vasaio perché servisse per la sepoltura degli stranieri. Perciò quel campo, fino ad oggi, è stato chiamato «Campo di sangue». Gesù comparve davanti al governatore e il governatore lo interrogò, dicendo.......”
Troppo spesso noi leggiamo questo passaggio con l' idea preconcetta che il nesso che connette gli eventi sopra è il tempo cioè concludiamo che questo è accaduto prima, poi quest'altro è accaduto secondo, e poi terzo, e così via.. Tuttavia, un tempo connesso è il solo modo con cui possiamo connettere i vari eventi. Infatti, è molto comune quando si descrive qualcosa importante, invece di mettere continue referenze ad altri eventi di minore importanza, si descrive quelli aprendo brevi parentesi. Tra l'altro noi evitiamo la continua distrazione dell'attenzione da quello che noi consideriamo di essere il più importante, una persona o l'evento della storia. Questo è esattamente quello che accade anche in questo passaggio. Il topico maggiore di Matteo 27 non è diretto a Giuda e la sua storia ma a Gesù Cristo e la sua passione. Questo è quello che la Parola di Dio vuole evidenziare e questa descrizione è fatta in una sequenza temporale. Di conseguenza, a parte la storia della persona su cui si concentra la Parola di Dio cioè Gesù Cristo, le storie di altre persone o di altri eventi devono necessariamente essere ristrette a brevi parentesi. Questo è esattamente quello che succede con Giuda. I versi 1 e 2 ci dicono che Giuda fu consegnato al governatore. Poi il verso 3 apre una parentesi per dirci quello che successe a Giuda. Questa parentesi continua fino al verso 5. Quindi noi impariamo che Giuda quando vide che Gesù fu condannato, egli si pentì e riportò i trenta pezzi d'argento. Poiché il capo dei sacerdoti e gli anziani non l'accettarono, egli li buttò nel tempio e se ne andò. Infine egli commise il suicidio. Benché questi eventi sono descritti in sequenza temporale relative a ciò che accadde a Giuda [ cioè primo egli si pentì, dopo egli ritornò i pezzi d'argento e dopo commise suicidio], esse non sono descritte in una sequenza temporale relative a quello che accadde a Gesù. Esse sono parentesi che spiegano quello che accadde a Giuda. Non ci è detto QUANDO accadde ma COSA accadde.
Questo è molto più evidente dai versi 6-10: questi versi consistono in un'altra parentesi che ci dice cosa accadde ai trenta pezzi d'argento. Cioè, ci è detto che i capi sacerdoti presero questi trenta pezzi d'argento e dopo essersi consultati insieme, essi comprarono con il denaro il campo del vasaio. Evidentemente, al fine di acquistare il campo, vuol dire che si consultarono insieme, andarono al mercato, trovarono qualcuno volentieri a vendere un campo, essi visitarono il campo per vedere se era quello che volevano, essi si riunirono per prendere una decisione se lo compravano o no, dopo essi accettarono il prezzo e finalmente essi fecero il contratto. Quelli che hanno una minima idea del tempo che di solito è necessario per trovare una proprietà sa che questo richiede parecchi giorni, settimane e qualche volta mesi. Se dovessimo leggere questo passo tra parentesi, come molti di noi legge quello che lo precede in merito a Giuda cioè prendendo ogni sequenza temporale allora potremmo concludere che mentre Gesù era davanti il governatore (versi 1-2) Giuda ritornava il denaro e s'impiccò, i capi dei sacerdoti presero il denaro, si consultarono insieme, trovarono qualcuno che voleva vendere un campo. Videro il campo, raggiunsero un accordo e dopo di che fecero il contratto. Tutte queste cose sono semplicemente impossibile che accaddero quando Gesù stava davanti il governatore ed infatti senza progresso nel suo interrogatorio5.
Tuttavia, le cose non sono così. Il grande topico che la Parola di Dio descrive in Matteo 27 è Cristo e la sua passione. Cioè, versi 3-5 aprono una parentesi dove impariamo molto brevemente quello che accadde a Giuda. Non ci è detto QUANDO la morte di Giuda accadde ma COSA Giuda fece. Poi una nuova parentesi è aperta nel verso 6 che continua fino al verso 10 dove è descritto di nuovo molto brevemente quello che accadde ai trenta pezzi d'argento. Di nuovo il topico non è QUANDO questi eventi accaddero ma COSA accadde. Poi, il verso 11 ci porta indietro al punto dove verso 2 si ferma cioè all'interrogatorio di Gesù da Pilato. Il carattere tra parentesi di versi 3-10 ed il fatto che quello che è descritto non ci è dato in una sequenza temporale al grande topico del capitolo: la passione di Gesù, è evidente nel leggere solo il passaggio senza versi 3-10.
Matteo 27:1-2,11
“Poi, venuta la mattina, tutti i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. E, legatolo, lo portarono via e lo consegnarono a Pilato, il governatore. Gesù comparve davanti al governatore e il governatore lo interrogò, dicendo: «Sei tu il re dei Giudei?» Gesù gli disse: «Tu lo dici».”
Com'è ovvio l'omissione dei versi 3-10 non causa nessuna mancanza al nostro intendimento del grande topico del passaggio, ed esattamente questo era lo scopo di Dio quando Egli mise insieme questi versi in parentesi.
Per concludere il racconto di Matteo è focalizzato non quando avvenne la morte di Giuda ma quello che Giuda fece, Per imparare il QUANDO, la tempistica della morte di Giuda, dobbiamo consultare anche gli altri racconti, per vedere quello che dicono. Con questa evidenza che abbiamo raccolto sappiamo che Giuda vide il Cristo risorto ed infatti noi sappiamo che egli era vivo almeno dieci giorni ( Giovanni 20:26) dopo la prima apparizione agli undici. Dall'altra parte, Pietro nel discorso che diede nel periodo tra l'ascensione ed il giorno di Pentecoste (Atti 1:15-22) disse che Giuda era morto. Questo vuol dire che la morte di Giuda, il suo suicidio, accadde nel periodo tra otto giorni dopo la resurrezione ed il giorno che Pietro parlò.
5. Qual'è la differenza se della morte di Giuda avvenne prima o dopo la resurrezione?
Per quelli che chiedono questa domanda, deve essere detto che non cerchiamo semplicemente di trovare il periodo esatto e come accadde la morte di Giuda. Questo di per se stesso potrebbe avere una piccola importanza SE non causasse nessun problema con l'accuratezza della Parola di Dio Sicuramente, non ci sarebbe stato nessun problema se la morte di Giuda avvenne prima o dopo la crocifissione SE la Parola mi dicesse così. Invece, non avrei avuto nessun problema se in una sola parte della Parola, come la tradizione pensa, mi dice che è morto prima della crocifissione ed in un'altra mi dicesse che era vivo dopo la resurrezione. Allora, l'esame non è più un semplice esame della tempistica della morte di Giuda ma un esame dalla accuratezza della Parola di Dio. La tempistica quindi della morte di Giuda fa una differenza, ed infatti una enorme differenza: la differenza tra un infallibile Parola di Dio, come in effetti è la Bibbia, ed una parola che contiene errori come la tradizione rende la Bibbia come tale.
Note
1. La parola Greca che è tradotta come “aggiunto” nel passaggio di sopra è il verbo “sugkatapsephizo". Questo verbo è composto dalle parole “sun” che vuol dire “insieme con”, “kata”, come un tipico prefisso Greco ha una varietà di significati ( per una lista delle parole nel Nuovo Testamento dove questo prefisso è usato, vedi "J. Strong: "The Exhaustive Concordance of the Bible", numbers 2596-2736) ed il verbo “psephizo”. Questo ultimo verbo, che è responsabile del significato della parola “sugkatapsephizo", è usato in Luca 14:28 dove è tradotto come “contare” e nel passaggio ben conosciuto di Apocalisse 13:18 dove è tradotto come “calcolare”:”calcoli (“psehizo) il numero della bestia..”. Quindi ovviamente, “sugkatapsephizo” vuol dire “numerato con “. “essere contato” con “o “essere calcolato con “e denota l'inclusione di qualcosa/qualcuno in un gruppo particolare ( vedi anche E.W. Bullinger: "A Critical Lexicon and Concordance to the English and Greek New Testament", Zondervan Publishing House, Grand Rapids, Michigan, This printing 1975, p. 540).
2. Questo non vuol dire che Mattia non vide il Gesù resuscitato. In fatti, nella sua proposta specifica in Atti 1:15-23 Pietro dice:” Bisogna dunque che tra gli uomini che sono stati in nostra compagnia tutto il tempo che il Signore Gesù visse con noi, a cominciare dal battesimo di Giovanni fino al giorno che egli, tolto da noi, è stato elevato in cielo, uno diventi testimone con noi della sua risurrezione”. (Atti 1:21-22). Per Mattia essere proposto (Atti 1:23) vuol dire che ha adempiuto tutti questi requisiti. Il fatto che eccetto dei dodici che hanno visto anche visto il risorto Gesù Cristo è anche confermato dai vangeli (Vedi Luca 24:33-36) e 1 Corinzi 15:6 che parla di un apparizione ai “cinquecento fratelli”. Il punto quindi non è se Mattia era un testimone della resurrezione, perché sicuramente lo era. Quello che il punto è se al tempo della resurrezione era contato con gli undici. Come abbiamo visto, egli non era.
3. Questi discepoli non appartenevano al gruppo dei dodici
4. Sebbene il verso non specifica lo stato che era in quella sera del primo giorno della settimana, un esame dell'apparizione mostra che era stata la rima che venne fatta al gruppo di undici. Poiché secondo la documentazione degli altri vangeli la prima apparizione accadde la sera del primo giorno della settimana è facile dedurre che è lo stesso con l'uno descritto da Giovanni e Luca.
5. Nel verso 11, dopo la chiusura della parentesi, l'investigazione di Gesù è esattamente allo stesso punto come nel verso 2 cioè Gesù e davanti il governatore.