Verità Bibliche

Decimare, dare ed il Nuovo Testamento (PDF) Edizione PDF

Su 2 Corinzi 11:8-9: Cosa aveva ricevuto Paolo quando era in Corinto?



2 Corinzi 11:8-9 è un passaggio frequentemente frainteso, usato frequentemente per sostenere l'idea che Paolo riceveva un salario dalla chiesa quando era in Corinto. Sarebbe stato bello per Paolo, un lavoratore apostolico, “vivere dall' evangelizzazione”. Egli era autorizzato a questo diritto. Tuttavia abbiamo visto precedentemente che egli scelse di non accettare, dando un esempio agli altri credenti. Prima di andare a 2 Corinzi 11:8-9, andiamo per prima a vedere Filippesi dove noi leggiamo a proposito del sopporto di questi credenti inviato a Paolo. Questo è necessario affinché abbiamo il contesto necessario per capire 2 Corinzi 11:8-9:

Filippesi 4:14-18
“Nondimeno avete fatto bene a prender parte alla mia afflizione. Anche voi sapete, o Filippesi, che quando cominciai a predicare l’Evangelo, dopo aver lasciata la Macedonia, nessuna chiesa mi fece parte di nulla per quanto concerne il dare e l’avere, se non voi soli; poiché anche a Tessalonica m’avete mandato una prima e poi una seconda volta di che sovvenire al mio bisogno. Non già ch’io ricerchi i doni; ricerco piuttosto il frutto che abbondi a conto vostro. Or io ho ricevuto ogni cosa, e abbondo. Sono pienamente provvisto, avendo ricevuto da Epafròdito quel che m’avete mandato, e che è un profumo d’odor soave, un sacrificio accettabile, gradito a Dio.”

Molti considerano che il sopporto che i Filippesi diedero a Paolo fu soltanto nel periodo che egli era in Tessalonica. Tuttavia questo non è quello che il passaggio ci dice. Come è stato detto i Filippesi sostenevano Paolo “quando cominciai a predicare l'Evangelo, dopo aver lasciata la Macedonia”. Tessalonica era una parte della Macedonia. Anche da notare che il passaggio dice che “anche” a Tessalonica m'avete mandato. In altre parole quello che sta dicendo è: “voi m'avete mandato sovvenzioni quando cominciai a predicare il vangelo, e dopo aver lasciato la Macedonia....in effetti voi m'avete sostenuto anche quando ero in Macedonia, in Tessalonica”. Poi, dove Paolo andò dopo la Macedonia? Atti 17 e 18 ci dicono che egli andò ad Atene, dove restò solo brevemente, e da lì egli andò a 50 miglia Sud Ovest di Corinto. E lì restò un anno e mezzo predicando la Parola di Dio e stabilendo la chiesa locale. Io credo che fu lì che egli ricevette il sopporto dei Filippesi. Atti 18:5 ci dice:

“Ma quando Sila e Timoteo furono venuti dalla Macedonia, Paolo (adesso in Corinto) si diede tutto quanto alla predicazione, testimoniando ai Giudei che Gesù era il Cristo.”

I Filippesi aiutarono Paolo quando “cominciò a predicare l'Evangelo, dopo aver lasciato la Macedonia”. Dov'era quando egli ricevette il loro aiuto? Io credo che egli era in Corinto, ed egli ricevette il loro aiuto tramite Sila e Timoteo i fratelli “giunti dalla Macedonia”. Quindi Paolo fu sostenuto parzialmente dalla chiesa dei Filippesi in Corinto. Ma egli continuava anche a lavorare parzialmente. Il fatto che egli lavorava ci è chiarito da Atti 18:1-3 :

Atti 18:1-3
“Dopo questi fatti Paolo lasciò Atene e si recò a Corinto. Qui trovò un Giudeo chiamato Aquila, oriundo del Ponto, arrivato poco prima dall'Italia con la moglie Priscilla, in seguito all'ordine di Claudio che allontanava da Roma tutti i Giudei. Paolo si recò da loro e poiché erano del medesimo mestiere, si stabilì nella loro casa e lavorava. Erano infatti di mestiere fabbricatori di tende.

Paolo lavorava in Corinto. Egli riceveva anche sopporto dalla chiesa in Filippi. Dalla documentazione dei Filippesi è chiaro che questo era un sopporto volontario non esortato da Paolo, ma un dono dato volontariamente. Avendo chiarificato questo, andiamo a vedere 2 Corinzi 11:8-9 dove Paolo dice:

2 Corinzi 11:8-9
“Ho spogliato altre chiese, prendendo da loro uno stipendio, per poter servir voi; e quando, durante il mio soggiorno fra voi, mi trovai nel bisogno, non fui d’aggravio a nessuno, perché i fratelli, venuti dalla Macedonia, supplirono al mio bisogno; e in ogni cosa mi sono astenuto e m’asterrò ancora dall’esservi d’aggravio.”

La frase “prendendo da loro uno stipendio” è piuttosto una traduzione fuorviante. Questa è riconosciuta da molte traduzioni moderne come che hanno tradotto questo come “Ho spogliato altre Chiese accettando da loro necessario per vivere”. Questa è una traduzione più accurata ed è anche d'accordo nel contesto ed ad altre referenze sullo stesso soggetto. Paolo non riceveva né uno “stipendio” né tanto meno un salario da nessuna chiesa. Egli riceveva sopporto. Questo sopporto era dato volontariamente, perché Paolo non li aveva mai sollecitati. Come aveva ricevuto il sopporto? Dai “fratelli, venuti dalla Macedonia”. Da quale chiese? Noi ne abbiamo già visto una: i Filippesi che “quando cominciai a predicare l'evangelo, dopo aver lasciato la Macedonia” ed andò in Corinto. Altre chiese Macedone forse lo hanno anche sostenuto, benché esso non è menzionato specificamente nelle Scritture. Ha egli spogliato altre chiese? Certamente no. Io credo che egli usa questa frase come una figura di retorica, per fare il punto, perché la città di Corinto era molto ricca. Come Strabo, uno storico Greco e geografo del 1 secolo, ci informa:

“Corinto è chiamata 'ricca' a causa del suo commercio, poiché è situata sull'Istmo ed ha il controllo di due porti, uno dei quali conduce direttamente in Asia, e l'altro in Italia; e facilita lo scambio di merce da entrambi i paesi che sono tanto distanti l'uno l'altro.” (Geografia, 8.620)”.

Secondo antiche fonti, Corinto al tempo di Paolo era molto ricca e prosperosa come mai prima d'allora. La sua popolazione era formata da 300.000 uomini con 450.000 schiavi, una città di grandi dimensioni con antiche qualità (ed anche moderna). Paolo dicendo che ho spogliate altre chiese, egli usa una figura di retorica dicendo che egli era sostenuto da chiese più povere per il suo ministero rispetto a quelle ricche dei Cristiani in Corinto. La parola “spogliate” è usata figurativamente.

Per ricapitolare:

Paolo non riceveva un salario dalla chiesa. Quando era in Corinto, egli continuava a lavorare parzialmente, ed era anche parzialmente sostenuto con il libero arbitrio, non sollecitato, dei fratelli della Macedonia con doni. Egli non spogliò letteralmente nessuna chiesa ma egli usa questi termini figurativamente per metter in evidenza che riceveva sostegno dalle chiese più povere per predicare il vangelo piuttosto che dalle ricche comunità.

Anastasio Kioulachoglou